Oltre alle installazioni urbane, i progetti di public art, la sua produzione ha toccato diverse tecniche – dalle sculture in resina con cui ricrea dei veri e propri “pezzi di mare” di straordinaria efficacia visiva, all’utilizzo del mezzo video e fotografico – padroneggiate sempre con grande dimestichezza ed onestà intellettuale, senza mai seguire alcun tipo di seducente forzatura modaiola, mantenendo viva e difendendo la propria autonomia.
Laureato alla Facoltà d’Architettura del Politecnico di Milano nel 1990, vive e lavora a Milano. È stato tra i promotori e protagonisti della mostra-evento degli anni ’80, a Milano, nell’ex fabbrica Brown Boveri all’epoca situata tra i quartieri Isola e Porta Nuova. In seguito – confermando la sua attenzione al contesto urbano – compie i suoi primi interventi di public art concentrando il proprio interesse sulla toponomastica e la segnaletica stradale. Tra la seconda metà degli anni ’80 e la prima metà dei ’90 realizza una serie d’interventi in varie città in Italia ed Europa – inventando nuovi cartelli con sottile ironia – grazie ai quali viene oggi considerato come un vero e proprio precursore della street e urban art.
Negli anni ’90 fa parte del gruppo “Concettualismo Ironico Italiano” con il quale partecipa a una serie di mostre in Musei e Gallerie in Italia e Germania. Alcune sue opere entrano a far parte della collezione VAF- Stiftung, oggi custodita al MART di Trento e Rovereto. Ha inoltre insegnato alla N.A.B.A., Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e attualmente collabora con L.UN.A., Libera Università delle Arti di Bologna.